Se ha una rappresentazione formale, mi affascina. Se esiste a prescindere, mi convince.
A 6 anni ricevo il mio primo computer. La mia fortuna fu di essere così sfortunato da ricevere un Commodore 16, mentre tutti i miei amici possedevano il "cugino" grande: il Commodore 64.
I giochi erano così brutti che subito noia mi prese e mi spinse a prendere in mano quel libro di BASIC, che riposava nella scatola del C16 e che inizialmente non degnai nemmeno d'uno sguardo. Cominciai a copiare i programmi, come un amanuenso steam punk. Finito di copiare e provare tutti i programmi la curiosità m'insegnò un nuovo gioco: apportare modifiche ai programmi del libro, così, tanto per vedere cosa succedeva cambiando qualche numerino.
Alla fine, scrissi il mio primo programma, per intero.
Ah, sì, fu lì, che divenni un programmatore.